Il circolo di via De Amicis

Il Circolo di Via De Amicis 17 fu inaugurato a Milano il 10 maggio 1968 con un discorso di Pietro Nenni che sottolineò l’importanza della cultura e degli studenti (“la cultura di domani”) e indicò i “circoli” come una componente essenziale, accanto ai partiti, per tracciare un “solco profondo nell’evoluzione della società”.
Il principale promotore dell’iniziativa fu l’allora sindaco socialista Aldo Aniasi, che assunse la presidenza del Circolo fino alla sua morte, avvenuta nel 2005.
Il Circolo nacque in un periodo caratterizzato da conflitti sociali e tensioni intense, ma anche da battaglie civili e lotte popolari, tensioni ideali, cambiamenti sociali e profonde trasformazioni nei costumi e nei comportamenti sia collettivi sia individuali. In tutto ciò, esso è diventato un testimone attivo e un interprete razionale, offrendo un contributo concreto al movimento progressista sul territorio. Non a caso, la sua attività iniziò proprio nell’anno in cui esplose la protesta giovanile nella città più “calda” d’Italia, epicentro di tentativi eversivi e atti di terrorismo, ma anche di iniziative che rafforzarono la tenuta democratica della società italiana.
Il De Amicis divenne così rapidamente un modello per altri circoli, con un ruolo chiaro nel supportare, senza sostituire, le sedi di partito, proponendo una riflessione continua sul socialismo, sulle sue origini, sui suoi fallimenti e sulle sue prospettive, aperta al dissenso, con l’intento di diventare uno strumento per l’emancipazione culturale e sociale delle persone. Centinaia di iniziative e intelligenze provenienti da tutto il mondo furono coinvolte in dibattiti, mostre, concerti e confronti, affermando “il desiderio di partecipazione, il coraggio della sperimentazione, la capacità di autonomia, il gusto per la diversità e il realismo della militanza”.

Il grande problema dell'umanità, il grande obiettivo del progresso rimane pur sempre quello di liberare l'uomo da ogni forma di oppressione e alienazione. Il peso della cultura, il peso dell'arte è aumentato. E non è un caso che in tutti i Paesi dove sono aperti i problemi della libertà, un ruolo tanto importante venga esercitato dalla cultura e dagli studenti che sono la cultura di domani... Non ho bisogno di ricordare a voi quanto sia grande in questo momento la funzione dei circoli che, affiancandosi ai partiti, stanno segnando un solco profondo nella evoluzione della società.
Pietro Nenni
Dal discorso per l'inaugurazione del Circolo De Amicis, 10 maggio 1968

Il fondo archivistico del circolo

Il Fondo archivistico del Circolo di Via De Amicis 17 raccoglie tutta la documentazione relativa all’attività del Circolo dal 1968 al 2005. Il fondo è costituito da 127 faldoni, all’interno dei quali la documentazione è stata organizzata in ordine cronologico e suddivisa in fascicoli, ciascuno corrispondente ai diversi eventi, manifestazioni, incontri e dibattiti che si sono svolti al Circolo. Una parte dei faldoni è dedicata esclusivamente alla raccolta degli inviti di questi eventi.
La documentazione è varia e ogni fascicolo contiene materiali relativi all’organizzazione e all’amministrazione di ciascun evento, inclusi inviti, corrispondenza, rassegna stampa e, spesso, trascrizioni degli interventi delle personalità invitate.
Tra i documenti del Circolo si trovano anche quelli relativi al Centro Promozione Iniziative Sociali – CEPIS, Sezione Regionale della Lombardia, fondato il 12 maggio 1964 con Aldo Aniasi come presidente. Il CEPIS aveva l’obiettivo di promuovere, sostenere e incentivare ogni iniziativa che contribuisse all’elevazione culturale e a una maggiore consapevolezza e responsabilità sociale dei singoli e della comunità. Mirava a soddisfare alcune delle molteplici esigenze della vita sociale nei quartieri periferici, tramite l’istituzione e il coordinamento di centri e circoli culturali che, in stretto collegamento con il decentramento amministrativo, favorissero la partecipazione dei cittadini alla gestione della vita pubblica.
Per questo motivo, l’attività del CEPIS e del Circolo spesso si intersecano, soprattutto nella realizzazione degli obiettivi comuni riguardanti l’elevazione morale e intellettuale di lavoratori e cittadini.
Questa intersezione spiega la presenza di documenti antecedenti alla costituzione del Circolo. Inoltre, il fondo contiene una copiosa documentazione sulla corrispondenza e sui rapporti con vari circoli culturali di Milano; il Circolo, infatti, mirava ad estendere il proprio supporto anche a quelle organizzazioni o associazioni che, prive di sedi adeguate, cercavano un luogo idoneo per svolgere le loro attività.

Sfoglia qui l’inventario, raccolto digitalmente grazie all’impegno della Fondazione Aldo Aniasi.